Il paesaggio costiero
Il Kenya possiede ben 536 km. di costa con cui si affaccia alle tiepide acque dell’oceano Indiano.
La fascia costiera è lineare, interrotta qua e là da piccole insenature, da lagune, da qualche fiume che si getta nelle acque dell’oceano a estuario o a delta. Uno di essi, dotato di un ampio estuario, è il fiume Kilindini, che ospita il porto di Mombasa.
Lungo la costa il paesaggio muta spesso, per la presenza di villaggi di pescatori, di piccoli porticcioli, di palmeti, di candide spiagge sabbiose. A tratti si trovano zone interamente occupate da mangrovie, piante forestali dalle radici semi aeree, impenetrabili.
Sulle spiagge aperte spesso si delinea il profilo elegante dei cocchi, palme alte anche 40 m. Presentano il tronco inclinato, a offrire preziosa ombra ai bagnanti stesi sulla spiaggia cristallina. Gli abitanti sanno usare tutto di questa pianta: dal frutto saporito al mallo esterno con cui fare bottoni e contenitori, dalle larghe foglie da intrecciare per stuoie al tronco usato per le costruzioni. Poi ci sono i manghi, anch’essi altissimi e frondosi, di origine asiatica. Forniscono un frutto, il mango, molto dissetante.
Al largo, si profilano lunghe barriere coralline che proteggono la costa dalle tempeste, favorendo così il sorgere di porti sicuri, visitati fin dai tempi più antichi da popolazioni asiatiche.
La barriera corallina si è formata grazie alla temperatura mite delle acque e alla loro modesta profondità. E’ un ambiente naturale stupendo, che crea scenari sempre suggestivi con l’alternarsi delle maree.
Ma appena più al largo i fondali raggiungono profondità notevoli, secondo un asse che richiama quello della frattura est-africana.